Abbattimento della torre piezometrica

Guarda il VIDEO

E’ stata abbattuta questa mattina la torre piezometrica, ultimo manufatto ancora esistente della parte dismessa dello stabilimento siderurgico di Cornigliano.Con tale intervento sono state completate tutte le demolizioni, iniziate nel marzo 2006. Il complesso degli interventi ha comportato oltre trenta diversi appalti per un costo complessivo di circa 50 milioni di euro. Nel periodo di massima attività (2008), quello di Cornigliano è stato uno dei maggiori cantieri d’Europa con presenza di mezzi speciali da demolizione, che ha prodotto circa 100.000 metri cubi di detriti (interamente riutilizzati nell’area, previa qualificazione, per i riempimenti) e alcune tonnellate di materiale ferroso.L’abbattimento della torre piezometrica non è avvenuto mediante l’utilizzo di cariche esplosive, considerata la vicinanza della linea ferroviaria, ma mediante l’utilizzo di due escavatori radiocomandati attrezzati con martellone oleodinamico. La torre, alta 52 metri e pesante circa 900 tonnellate, era stata costruita negli anni ’40 e veniva utilizzata per l’alimentazione del sistema antincendio e come serbatoio di emergenza dello stabilimento, avendo due serbatoi della capacità complessiva di circa 1 milione di litri (quasi la metà di una piscina olimpionica).L’intervento è stato eseguito dall’impresa F.lli Baraldi SpA, con sede in provincia di Modena, specializzata in demolizioni, con un appalto del valore di circa 130.000 euro affidato da Sviluppo Genova.

STORIA, FUNZIONE E CARATTERISTICHE

Dagli elaborati grafici disponibili e risalenti al tempo della costruzione del manufatto, si evince che la Torre Piezometrica, utilizzata prevalentemente come alimentazione della linea antincendio a servizio dell’ex stabilimento ILVA ed in alcuni casi come serbatoio di emergenza, è stata realizzata in due tempi.Negli anni ’40 è stata realizzata la torre vera e propria, costituita da un serbatoio contenente  600.000 litri di acqua posto in elevazione (soletta inferiore 40 m – soletta superiore 50 m circa dal piano di campagna) e sostenuto da un fusto in cemento armato portante. Successivamente, negli anni ’50,  è stato aggiunto un secondo serbatoio, da 400.000 litri, posizionato ad una quota inferiore, sostenuto da una propria struttura in pilastri e travi, realizzati in adiacenza al fusto che sostiene il serbatoio superiore, ma indipendenti da questo; in questa fase è stata costruita anche la nuova sala pompe, sottostante il serbatoio medesimo, al momento entrambi i manufatti risultano essere già demoliti. Il serbatoio da 600.000 litri è sostenuto da un fusto in cemento armato di diametro esterno 4,5 m; nella parte iniziale il fusto ha andamento troncoconico, con diametro interno costante, e spessore variabile da 60 cm a 20 cm, da qui lo stesso assume andamento cilindrico con spessore costante  fino alla soletta del serbatoio in quota. Il serbatoio in questione ha diametro esterno pari a 11,6 m per un’altezza di 9,5 m circa. Fra la superficie esterna del fusto in c.a. della torre ed il muro di sostegno più vicino del nuovo asse ferroviario della linea Genova – Ventimiglia intercorre una distanza di circa 23 m. Il serbatoio da 600.000 litri ha un peso stimato di 550 t. Il fusto in c.a. della torre, dalla quota della sezione inferiore dell’apertura, ha un peso stimato di 350 t, comprensivo delle solette interne. Complessivamente, quindi, il peso della Torre piezometrica è stimato in 900 t.

METODOLOGIA DI ABBATTIMENTO

La demolizione della torre per caduta è stata eseguita in una condizione di vento con velocità non superiore a 38 km/h (“vento teso” nella scala Beaufort), condizione per la quale la forza esercitata dal vento si ritiene trascurabile. Intorno alla Torre, per tutta la sua circonferenza a piano campagna, è stata creata una pista stabile dotata di rampe di accesso per permettere l’attività di demolizione ai due escavatori radiocomandati. In posizione di sicurezza è stato installato il sistema di controllo remoto degli escavatori radiocomandati, composto da due telecamere posizionate al di fuori dell’area di sicurezza, una per lato dell’asse di caduta, ed il relativo box attrezzato con strumentazione di supervisione (video) e controllo escavatori (radiocomandi di manovra). Prima di procedere all’abbattimento per caduta controllata della torre piezometrica, è stato realizzato un cuscino di materiale frantumato di circa 2.700 m3 sagomato a due altezze differenti (3m e 5m) per meglio accompagnare la caduta della torre (serbatoio e tronco), di lunghezza pari a circa 30m e di larghezza tale da ricoprire l’incertezza dell’angolo di caduta (30° + 30°) al fine di ridurre l’energia trasmessa al suolo. Dopo aver realizzato queste opere propedeutiche è iniziata la fase di abbattimento vera e propria della torre. Mediante un escavatore di media grandezza, attrezzato con martello demolitore, con operatore a bordo, è stata creata nel fusto della torre un’apertura di forma rettangolare, di ampiezza angolare 90° ed altezza circa 4m, conbordo inferiore a quasi 1 m dal piano campagna. Tale apertura è stata praticata simmetricamente all’asse di caduta e corrisponde  all’ampliamento del varco già esistente che costituiva l’accesso al tronco della torre ed al serbatoio stesso. Successivamente l’apertura è stata essere allargata alla base, sempre con lo stesso escavatore, fino ad una apertura angolare massima di circa 120°, rimanendo la parte alta  ad una ampiezza di 90°. Realizzata l’apertura iniziale, si è proceduto ad allargarla alla base procedendo simmetricamente rispetto all’asse teorico di caduta, fino a determinare il collasso della struttura. Quest’ultima fase della demolizione è stata eseguita dai due escavatori radiocomandati attrezzati con martellone oleodinamico, manovrati a distanza, mediante due distinti radiocomandi, da due operatori in postazione remota, situata al di fuori dell’area di sicurezza. Gli escavatori sono stati mantenuti in posizione ortogonale rispetto al fusto della torre in modo da facilitarne l’allontanamento quando si è realizzato il cedimento della struttura. Al fine di garantire una maggior sicurezza relativamente alla direzione di caduta della torre piezometrica si è teso un cavo in acciaio attorno al fusto che sarà collegato a due mezzi pesanti in posizione simmetrica rispetto all’asse di caduta stesso che hanno mantenuto in tiro la torre al momento del collasso della struttura nella direzione voluta. Per ragioni di sicurezza, durante le operazioni di demolizione la linea ferroviaria Genova-Ventimiglia è stata interrotta per due ore, dalle 9,16 alle 11,16