La manifestazione – unica nel suo genere – ospiterà gli artisti e le band più interessanti del panorama musicale rock della città di Genova e del territorio ligure. A cura dell’Associazione Culturale Metrodora.
Dieci anni di musica. E’ questo il traguardo raggiunto dal Festival delle Periferie organizzata dall’associazione culturale Metrodora. Due lustri di concerti e performance, che hanno visto “sfilare” il meglio del rock genovese degli anni Duemila e tanti ospiti da fuori città. Un compleanno importante, insomma, che Metrodrora festeggia – naturalmente – con la decima edizione del Festival delle Periferie.
L’appuntamento, per la terza volta consecutiva, è a Villa Bombrini a Cornigliano, all’interno della rassegna estiva del parco ponentino, simbolo del recupero del quartiere. I giorni da segnare sul calendario sono giovedì 21 giugno, venerdì 22 giugno, sabato 23 giugno e domenica 24 giugno. Quattro giorni a base di ottima musica dal vivo rigorosamente gratuita, come vuole la tradizione di Metrodora. I concerti iniziano alle 21.
Calendario:
Giovedì 21: A inaugurare il decimo Festival delle Periferie saranno i Bianco Plumbeo, band genovese dedita a un potente noise strumentale. Dopo di loro sarà la volta del rock dei brindisini Missiva, a cui seguiranno le contaminazioni e il crossover degli AUDIOgraffiti (vincitori dell’ultimo concorso Wanted Primo Maggio). Chiudono la prima serata del Festival delle Periferie le evoluzioni prog, industrial e trip hop dei genovesi Zirkus der Zeit e la new wave di uno dei gruppi più promettenti di casa nostra, gli Still Leven.
Venerd’ 22: Il secondo giorno del Festival delle Periferie i gruppi in programma saranno quattro invece che cinque e la serata si aprirà sulle note di un eclettico cantautore cittadino come Antonio Sgorbissa. Il secondo gruppo a salire sul palco sarà quello dei torinesi Monelli Antonelliani, una sorta di Gem Boy piemontesi in bilico fra rock, musica demenziale e cover “riadattate” di brani celebri. Dopo di loro toccherà a una delle band genovesi più in forma del momento: IBosio, combo in cui militano alcuni protagonisti della scena cittadina (i fratelli Pietro ed Enrico Bosio, appunto), che ha recentemente dato alle stampe su Prisoner Records il proprio esordio discografico: “L’Abbrivio”, un mix di quadretti esistenziali in salsa indie rock. Concludono la serata i torinesi Statuto, gruppo simbolo del mod italiano sulle scene da quasi trent’anni. Fra melodie e ritmi ska, chitarre elettriche e testi impegnati, Oskar e compagni sapranno rendere unica la seconda serata del Festival.
Sabato 23: A scaldare i cuori della serata di sabato sarà una band genovese: i Seele Brennt, votati a un post-rock industriale granitico e di forte impatto. Dopo di loro il palco del Festival delle Periferie ospiterà i Pek, paladini del grunge di casa nostra e autori dell’ottimo disco “Heroin” uscito per Taxi Driver Records. A seguire: il triprock dello storico gruppo piacentino Gabriele Finotti & Misfatto, lo stoner psichedelico dei nostrani Temple of Demios (con all’attivo un ottimo disco omonimo e il secondo in uscita) e il gran finale con Edda, progetto solista del cantate dei seminali Ritmo Tribale, Stefano “Edda” Rampoldi. L’artista milanese suona una sorta di cantautorato rock sghembo e acido. All’inizio di quest’anno ha pubblicato il suo secondo album “Odio i vivi”, che segue “Semper biot” del 2009.
Domenica 24: L’ultimo giorno del decennale del Festival delle Periferie si apre con la band hard-rock–metal Hydra. Da un gruppo di Genova si passa a un combo imperiese: gli alfieri dell’electro-pop in salsa new wave Efem System. Dopo una bella scorpacciata di melodie toccherà ai genovesi Dogzilla riportare al Festival una ventata di “rumore” e rabbia, con il loro hardcore di matrice anni Ottanta in puro stile Crass Records (i nostri sono autori del bel disco “Cimbago negro” e di un ep). Chiudono la serata e anche la decima edizione del Festival due fra i più importanti progetti genovesi usciti dagli “anni Zero”: i Demetra Sine Die, gruppo alternative rock a tinte dark con all’attivo alcuni dischi autoprodotti fra cui l’interessante “A quiet land of fear” e Tarick1, il moniker dietro il quale si cela il gruppo dance e di musica elettronica di Andrea Calcagno. Tarick1 ha appena pubblicato per Prisoner Records il suo secondo cd, “Heil to the kitchen!”, che segue l’esordio del 2005 “Il dischetto rosso di Tarick1”. Un finale tutto da ballare!
Ogni serata sarà aperta e chiusa da dj cultural set, brani accompagnati da diapositive informative. Le serate saranno condotte dal giornalista Alessandro Ponte (Il Secolo XIX) e la dj Valeria Oliveri (Radio 19)